Barella-Calhanoglu-Zielinski = CALCIO
è il miglior centrocampo possibile per questa Inter?
Cameretta, 27 Novembre 2024
Fútbroders, rieccoci qui con l’Edopensiero. Mancavamo da un po’, è vero. Ormai l’avete capito: la costanza non è il mio forte, ma l’obiettivo è sempre quello di migliorare, e miglioreremo anche in questo.
Di che parliamo oggi? Di Zielinski! In realtà, di Zielinski insieme a Barella e Calhanoglu, perché probabilmente (a mio avviso) è il centrocampo più CALCIO schierabile da Simone Inzaghi.
Nulla contro Mkhitaryan, eh, ci mancherebbe, ma la carta d’identità dell’armeno dice: 21 gennaio 1989 = 35 anni, quasi 36. Trentasei anni, per una mezzala nel calcio di oggi, sono tantini. Il problema (problema felice in questo caso – happy problem) risiede nel patto di sangue stretto ormai da tempo tra Mkhi e Inzaghi. Inzaghi sa che Zielinski è pronto, ma non può tradire quella promessa di calcio fatta all’armeno. Me la immagino così.
THE POLISH MAESTRO
Torniamo a Piotr. Zielinski ha fatto una partita meravigliosa, da migliore in campo, e infatti è stato anche – giustamente – premiato a fine gara.
Questi sono stati i numeri della partita del polacco:
90 minuti
71 tocchi
93% precisione nei passaggi
9 passaggi verso la trequarti avversaria
3 occasioni create
3/4 passaggi lunghi precisi
0 palloni persi
8 recuperi
3/5 duelli a terra vinti
Robetta golosa e succosa. Ma ora cerchiamo di approfondire un attimino.
Zielinski è stato forse meno “rotante”, meno coinvolto nelle rotazioni di catena lì a sinistra con Dimarco e Bastoni. Tu ritaglia a Zielinski quella zona da mezza-sinistra e stai sereno che delivererà la prestazione, al 100%. Piotr è una magnifica mezzala di possesso che, se riesce a entrare in quello che lo psicologo Mihály Csíkszentmihályi chiamerebbe flow state (e stasera lo era in pieno), vede tracce che manco esistono.
Hai presente quando lo vedi che inizia a sterzare con il tacco, che poi non è neanche un tacco, ma un interno piede in copertura totale del pallone? Perché Zielinski questo fa: ti nasconde il pallone. Lo nasconde anche a una delle squadre con buonissimi parametri di pressione applicata, come il Lipsia.
Zielinski qualche pallone lo può perdere durante la partita, anche perché è uno che ricama molto, ma non lo vedrai mai in affanno nella gestione tecnica di quel possesso.
L’ambidestrismo aiuta. Il polacco è un altro 5 stelle piede debole. Ieri sera calcia quasi da fermo di collo esterno mancino un pallone che esce da quel piede come se fosse calciato dal piede forte, e in realtà non è così. Sono tanti tratti – tecnici – di Zielinski che lo inseriscono quasi per diritto di calcio a candidarsi per essere lui il terzo del trio di centrocampo con Calha e Barella.
ALTA REGIA
Alta regia proprio in senso geografico, sul campo. Zielinski ti occupa quel mezzo spazio sinistro in maniera totalmente diversa da Mkhitaryan. Spesso la mia mente lavora per associazioni visive. Un determinato giocatore mi genera un’immagine in testa. Non per forza un’immagine: a volte può essere un concetto. Facciamo un esempio in questo caso: se penso a Mkhitaryan mezzala, penso a qualcosa di ficcante, verticale e navigato. Al contrario, con Zielinski vedo qualcosa di flessuoso, più lungo nel movimento e quindi più accogliente. Sono metodi miei, che mi permettono di farmi un’idea che, in quanto idea, poi rimane mia, super personale, e non ti chiedo assolutamente di sposarla, per forza.
Zielinski, con quella occupazione armoniosa del mezzo spazio, ti dà soluzioni diverse. È come se servisse per svolgere compiti di regia avanzata. Regia avanzata significa regia più veloce, perché hai meno spazio e, di solito, meno tempo. Quel tipo di lavoro che il vecchio Calhanoglu ha fatto per larghi tratti di carriera e che poi gli ha permesso di essere un magnifico play ora che quella regia si è dilatata nello spazio-tempo.
SUPER-SUB?
La prestazione di ieri sera di Zielinski ci ha fatto capire una cosa: se il patto di sangue tra Mkhi e Inzaghi è qualcosa di infrangibile – in stile Harry Potter, come quello tra Severus Piton e Narcissa Malfoy – non ci possiamo fare nulla. O meglio, Zielinski non ci può fare nulla. Deve accontentarsi di questo ruolo da comprimario e accendere la luce quando gli viene data l’occasione, vedi Inter-Lipsia.
Se invece quel patto di sangue è solo una cagata inventata da me, allora siamo tutti un po’ più felici, perché:
BARELLA - CALHANOGLU - ZIELINSKI = CALCIO.
Tanta roba questi contenti, ci si alza meglio al mattino quando si legge la notifica.
So che non c'entra niente ma io con frattesi al fanta soffro dentro 😢