Ciao ragazzacci, era un po’ che non ci sentivamo su questi schermi. Oggi torna Edopensiero con qualche, appunto, pensiero sul piccolo, ormai grande, Kyky.
Kylian Mbappé è roba generazionale. Lo dicono i numeri, lo dicono i titoli, lo dice il modo in cui scappa sgasa e molleggia in qualsiasi porzione di campo. Ma c’è una domanda che, piano piano, si sta insinuando tra tifosi, giornalisti, addetti ai lavori. Una domanda che fino a poco tempo fa sarebbe sembrata blasfema:
E se il problema fosse proprio lui?
No, non parliamo delle sue qualità tecniche. Non parliamo nemmeno del suo ego, che pure è ingombrante. Parliamo di un’altra cosa: di quanto una squadra debba piegarsi all’universo-Mbappé per provare a vincere. E di cosa questo significhi, in concreto, per la collettività.
Al PSG ha avuto tutto: libertà, centralità, potere decisionale. Ha fatto gol, assist, Calcio. Ma ha anche vissuto tre rimonte clamorose in Champions, uno spogliatoio mai davvero unito e un club che sembrava ogni stagione girare attorno a lui senza mai trovare un vero equilibrio. Quando è diventato “il progetto”, il progetto ha cominciato a sembrare meno squadra e più entourage. Oggi il PSG senza Mbappe ha fatto forse la stagione migliore degli ultimi anni con al comando una Mente Illuminata (Luis Enrique) e tanti ragazzi/ni pronti ad assorbire come spugne. Luis Enrique aveva provato a far capire a Kylian che doveva esserci uno switch da fare per diventare non UNO DEI giocatori più forti al mondo ma IL giocatore più forte al mondo.
Consiglio vivamente la visione il video che ti lascio qui sotto.
In Nazionale, è diverso, certo. Ma anche lì, il Mondiale 2022 ci ha detto qualcosa: una Francia che va sotto 2-0 e rinasce quasi solo per lui. Tre gol in finale, tutti suoi. Ma anche un gioco che, nel momento più delicato, sembra dire: “ci pensa Kylian”. E quando Kylian non basta, finisce male.
L'effetto Mbappé
Ogni squadra ha bisogno di leader, di fuoriclasse. Ma ci sono giocatori che, per quanto siano fenomenali, sembrano accentrare tutto: la palla, le responsabilità, le aspettative, la narrativa. E a volte, questo può diventare un problema.
Non perché Mbappé sbagli. Ma perché tutto il contesto attorno a lui cambia, si modella, si snatura. Allenatori che devono giustificare ogni sostituzione. Compagni che si sentono comparse (vedi Rodrygo). Giovani che non crescono, o che devono farlo stando un passo indietro (vedi Arda o Endrick). Club che devono negoziare con lui, non su di lui.
Le stagioni di giocatori come Kylian saranno sempre - ahimè - giudicate dalla voce G+A e dai titoli alzati. In questa stagione che va chiudendosi la voce G+A è straordinaria: Mbappé a oggi è Pichichi della Liga (con 27 gol) e nei Top 5 campionati solo Salah ha segnato più di lui in campionato, ma non solo. Mbappé ha distrutto il record per maggiori reti segnate alla stagione di esordio con il Real (38 in tutte le competizioni), ha fatto meglio di Di Stefano, Van Nistelrooy, CR7 e il Fenomeno. Non è poco… eppure…
Eppure…
Eppure questi 38 gol probabilmente lo porteranno ad alzare con il Real Madrid alla sua prima stagione un solo trofeo, la Supercoppa UEFA vinta a Varsavia contro l'Atalanta. Poco, pochino, pochissimo per quello che non solo NOI ci aspettavamo, ma per quello che LUI si aspettava. Camiseta blanca indosso, Bernabeu che canta il suo nome, sogno di bambino esaudito. Ma il bambino ha incontrato il suo sogno, l’uomo ha capito che anche la felicità ha bisogno di tempo. E noi, caro Kylian, di tempo te ne possiamo dare ancora un pochino.
SORARE
Come sempre chiudiamo con il capitolo Sorare. Guarda il rendimento di Mbappé come ha influito sui prezzi delle sue carte sulla piattaforma.
Ora il floor price è di 86,19€. Sincero? Un prezzo più che onesto. Soprattutto se guardi per quanto tempo negli ultimi 6 mesi il prezzo è stato stabilmente sopra i 100€.
Se vuoi approfondire la questione SORARE sappi che ho scritto una GUIDA COMPLETA al gioco che puoi trovare qui sotto!